Fronte alta, occhi ben disegnati, labbra carnose, capelli neri: è la tipica bellezza mediterranea. Il naso non può essere che così: punta ben proiettata senza essere troppo all'insù e assottigliata senza eccessi. Il dorso è ben delineato e non scavato.

Rinoplastica primaria, immagini pre- e post-operatorie.

Il naso "naturale"
"Dottore non voglio il classico naso rifatto, quello che si vede subito che è stato operato! Voglio un naso il più possibile naturale"

Questa è la prima frase che ogni chirurgo del naso si sente dire dal paziente che desidera sottoporsi ad una rinoplastica. E allora, com'è fatto questo naso "naturale"?
Negli anni 60-70 ogni ragazza desiderava il nasino all'insù (alla francese). Oggi non più: si desidera in genere un naso femminile ma senza eccessi, con una punta aggraziata ma non troppo sottile, che migliori l'aspetto complessivo del volto, ma senza stravolgere la fisionomia.
Gli uomini preferiscono un naso diritto, senza la gobba o altri inestetismi, ma che resti con caratteristiche virili.
Non si può quindi definire un naso ideale, che abbia delle caratteristiche che vadano bene per tutti: il naso ideale è quello che meglio si adatta alla conformazione complessiva del volto. Per questo il chirurgo, prima di intraprendere un intervento di rinoplastica, studia tutte le varie componenti quali le proporzioni del volto, il tipo di pelle, la mimica e la dinamica del naso, la funzionalità respiratoria.

E' di grande aiuto, in questo studio pre-operatorio, la simulazione del possibile risultato al computer, che viene sempre eseguita durante la visita. Serve sia al paziente per comprendere quello che si può e quello che non si può ottenere; sia al chirurgo per cercare di capire quali sono le aspettative del paziente. Non serve a far vedere al paziente quale esattamente sarà il suo aspetto dopo l'intervento, ma è comunque, per il chirurgo, l'obbiettivo al quale puntare, cercando di avvicinarvisi il più possibile.

Il naso "alla francese"

Questa giovane signora era stata operata circa 10 anni prima. Il risultato, se per i primi tempi le era parso grazioso in quanto "sbarazzino", col tempo le è apparso sempre più sgradevole in quanto troppo innaturale ed artefatto. L'aspetto era proprio quello del classico "naso rifatto". Il suo desiderio era quello di tornare ad avere un naso naturale, dritto, ed intonato al suo viso.
L'intervento doveva riuscire quindi ad effettuare due correzioni fondamentali: il primo risultato doveva essere di correggere il profilo del dorso troppo insellato ed è stato ottenuto con degli innesti di cartilagine prelevata dal setto della stessa paziente, fortunatamente ancora intatto.
La seconda correzione era assai più difficile della prima: era necessario far ruotare verso il basso la punta per correggere quell'aspetto esageratamente "all'insù" del naso. Anche in questo caso un innesto (extension graft) è stato sistemato in maniera tale da spingere in giù le cartilagini alari della punta. L'aspetto ottenuto è quello di un bel naso, senza eccessi, adeguato al volto e assolutamente "naturale".

Una rinoplastica secondaria complessa

E' una ragazza di 24 anni, già operata 3 volte: la prima una rinoplastica mal riuscita, e poi due tentativi, anche questi non riusciti, di rimediare.
Le strutture che sostenevano il naso, in particolare le cartilagini, apparivano irrimediabilmente danneggiate: il naso si reggeva solo su un tessuto cicatriziale amorfo che non dava né sostegno né definizione alla punta, divenuta informe e globosa. Il dorso era troppo scavato con il risultato di "naso a sella". Il bel volto della ragazza, la sua espressione, il suo sguardo ne risentivano negativamente.
Bisognava ricostruire l'intera impalcatura del naso, con degli innesti certo: ma quali? Era necessario un materiale modellabile ma al tempo stesso rigido, altrimenti nella contrazione cicatriziale post-operatoria si sarebbe piegato o spostato rovinando il risultato. Inoltre ne serviva una quantità abbondante, per ricostruire la quasi totalità delle strutture nasali.
La scelta è logicamente caduta sulla cartilagine costale della stessa paziente: abbondante, rigida, modellabile, e soprattutto perfettamente biocompatibile.
Le foto prima e dopo la rinoplastica secondaria a circa 10 mesi dall'intervento: anche se si sgonfierà ancora un poco il risultato può considerarsi definitivo e stabile.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una modifica del profilo per ottenere una curvatura appena
accennata che non sovverta la fisionomia: la gobba non c'è
più ma il naso resta di aspetto naturale.

Rinoplastica primaria:
immagini pre- e post-operatorie.

Una punta nasale senza definizione e senza la giusta proiezione è uno degli stigma di una rinoplastica non riuscita. Immagini pre- e post-operatorie: a sinistra dopo il primo intervento, a destra dopo la rinoplastica secondaria.

Il dorso nasale troppo incavato (naso a sella) conferisce un
aspetto innaturale e sgradevole specialmente ad un profilo maschile.

Immagini pre- e post-operatorie di rinoplastica
secondaria.

Le modifiche sono piccole e l'intervento è stato condotto con
mano "leggera": un lieve ritocco alla punta ed un leggero
abbassamento del dorso. Il naso resta naturale ma il cambiamento
complessivo è evidente e gradevole.

Rinoplastica primaria:
immagini pre- e post-operatorie.